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Cibo e salute: il nutrizionista risponde | La canapa

Torna "Cibo e salute: il nutrizionista risponde", rubrica dedicata ad alimentazione, alimenti e buone pratiche, curata dal dott. Gianluca Rizzo. Questo mese il dottore Rizzo ci parla dell’utilizzo della canapa nell’alimentazione, sfatando qualche mito circa le sue proprietà e approfondendone pregi e difetti.

Vi ricordiamo che potete porre delle domande al dottore Rizzo, scrivendo dubbi, quesiti e curiosità nei commenti o via messaggio privato sulla nostra pagina Facebook Biolis – Alimenti Biologici” , o anche via mail all’indirizzo infobiolismessina@gmail.com. Le domande verranno raccolte dal nostro staff e proposte al dott. Rizzo, che vi risponderà in maniera anonima sempre sulla rubrica.

Buona lettura!

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La canapa si trova attualmente al centro dei riflettori grazie a nuove evidenze sull’utilizzo terapeutico e per recenti sviluppi circa la sua coltivazione a fini medici sul territorio italiano. Va comunque precisato che esistono due principali varietà di Cannabis (ssp. Indica e ssp sativa), appartenenti alla medesima specie.

La Cannabis sativa si utilizza storicamente per fini tessili e per la produzione di corde, con l’ulteriore utilizzo alimentare che recentemente ha suscitato grande interesse.

La varietà indica rappresenta, invece, le piante con produzione massiva di delta-9-tetraidrocannabinolo (THC), il componente più conosciuto per gli effetti psicotropi da cui ne deriva l’uso voluttuario. Va considerato, comunque, che esistono altre sostanze a effetto psicoattivo, presenti in entrambe le varietà di Cannabis su cui è probabile che il metodo di coltivazione influisca in modo decisivo per lo sviluppo nella pianta di tali sostanze.

Tralasciando gli aspetti farmacologici che esulano dallo scopo del nostro approfondimento, ci si può soffermare sulle interessanti proprietà nutrizionali della Cannabis sativa che ci permette di apprezzarne l’uso come fonte di proteine e acidi grassi essenziali. Se escludiamo l’utilizzo di foglie per infusi, irrilevanti dal punto di vista nutrizionale, la parte che viene utilizzata è esclusivamente il seme, un prodotto vegetale che per composizione ricorda molto noci e frutta secca oleosa.

I semi possono essere utilizzati per effettuare spremitura a freddo e ricavare olio di canapa, molto ricco di acidi grassi Omega3, di cui sempre più spesso se ne decantano le funzioni protettive nella prevenzione del rischio cardiovascolare, nella riduzione dell’infiammazione e nel controllo dei lipidi nel sangue. L’olio di canapa è un prodotto piacevole al palato che si sostituisce volentieri all’olio di semi di lino, molto sensibile all’irrancidimento e per questo spesso poco gradito. Anche se la composizione in Omega3 non raggiunge il contenuto di quello ricavato dai semi di lino, può comunque essere una discreta alternativa nel bilanciamento tra omega 6 e omega 3, specialmente nei vegetariani.

L’altro utilizzo nutrizionale degno di nota è caratterizzato dall’apporto proteico che i semi possono fornire. In quanto a composizione in aminoacidi, e quindi in qualità proteica, siamo di fronte a un alimento costituito prevalentemente da una legumina globulare chiamata edestina. La stessa proteina è diffusa nelle leguminose, ma la cosa interessante è che nei semi di canapa si possono riscontrare ridotte concentrazioni di inibitori di proteasi, tipici dei legumi e della soia, che normalmente ne riducono la digeribilità e quindi la qualità proteica finale. Proprio per questo motivo, anche se dal punto di vista chimico gli aminoacidi contenuti possono essere comparabili a quelli presenti nelle lenticchie, i semi di canapa si prestano al consumo da crudo, forse quello più apprezzato. I legumi consumati crudi comporterebbero un assorbimento proteico decisamente ridotto e possibili fastidi gastrointestinali.

La digeribilità, e quindi la capacità del nostro organismo di assorbire gli aminoacidi  (si tratta di digeribilità chimica, non di digeribilità dell’alimento in sé, ndr), può essere migliorata attraverso l’utilizzo dei semi decorticati. I pasti a base di canapa, invece, sembrano essere meno adeguati dal punto di vista proteico.

L’utilizzo di miscele rinforzate con farina di semi di canapa può aumentare lievemente l’apporto proteico di prodotti come pane e pasta, ma più che un vantaggio nutrizionale è meglio considerarlo soprattutto un miglioramento sul versante della palatabilità. Non è da sottovalutare che la cottura, ininfluente dal punto di vista della disponibilità in aminoacidi, può comunque distruggere gli acidi grassi Omega3 tanto preziosi e delicati. In quest’ottica, l’uso più idoneo potrebbe essere sotto forma di olio spremuto a freddo o di semi, meglio se decorticati.

L’alto contenuto in arginina, può essere un grosso punto a favore per la canapa e il suo uso da parte degli sportivi per la plasticità muscolare. Attualmente esistono prodotti specifici per agonisti formati da isolati proteici di canapa.

Nonostante le ottime premesse, non sono rari i dati in letteratura di positività ai test anti-droga in seguito al suo consumo alimentare. La cosa è singolare perché la produzione di THC è di appannaggio della variante indica e, inoltre, le sostanze psicotrope derivano dal metabolismo secondario della pianta, quindi non ci si aspetterebbe di riscontrarle proprio nel seme, l’unica parte utilizzata a scopo nutrizionale.

In Italia la coltivazione a uso tessile/alimentare prevede l’utilizzo di sementi certificati per il contenuto in THC trascurabile, ed è possibile che la positività ai test antidoping dipendesse da un sistema di coltivazione meno selettivo che può essere presente in altri paesi. Per precauzione, comunque, potrebbe essere prudente evitare prodotti a base di canapa durante la stagione agonistica.

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Gianluca Rizzo è biologo nutrizionista, docente in corsi di formazione ed ECM, e in diversi Master curati dall’Università di Messina, specializzato in alimentazione vegetariana e vegana e in integrazione alimentare. Potete conoscerlo meglio in questa intervista: http://www.biolis.it/mc/629/I-consigli-dei-nutrizionisti---Dott-Gianluca-Rizzo. Su Facebook lo trovate qui: http://www.facebook.com/dott.gianlucarizzo/?fref=ts