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Cibo e salute - Alimenti e controllo del peso

Torna l’appuntamento mensile con il dottor Gianluca Rizzo e con “Cibo e salute: il nutrizionista risponde”, rubrica dedicata ad alimentazione, alimenti e buone pratiche. Questo mese trattiamo un argomento caldissimo: ci sono alimenti che favoriscono il controllo del peso corporeo? La risposta è sì, ma con tante precisazioni. Quali? Scopriamole insieme…

Vi ricordiamo che potete porre delle domande al dottore Rizzo, scrivendo dubbi, quesiti e curiosità nei commenti o via messaggio privato sulla nostra pagina Facebook Biolis – Alimenti Biologici, o anche via mail all’indirizzo infobiolismessina@gmail.com. Le domande verranno raccolte dal nostro staff e proposte al dott. Rizzo, che vi risponderà in maniera anonima sempre sulla rubrica.

Buona lettura!

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Iniziamo con il precisare che non esistono alimenti o estratti vegetali miracolosi che possano magicamente ridurre il peso corporeo senza che non vi sia un cambio delle abitudini alimentari. Ad oggi, il sovrappeso e l’obesità rappresentano lo specchio di una condizione sociale fatta di squilibri alimentari e mancanza di attività fisica.

Esistono molteplici fattori che possono contribuire all’accumulo di tessuto adiposo come genetica, condizione socio-economica, trigger ambientali e comportamentali che facilitano l’insorgenza e il mantenimento di meccanismi di accumulo. Questi meccanismi sono ancora da chiarire ma è evidente come nei paesi industrializzati l’offerta alimentare, caloricamente densa e a buon mercato, ha favorito il dilagare dell’eccesso ponderale, in una società in cui lo stile di vita è sempre più sedentario. Abbiamo abbandonato i dettami della cucina povera per pasti sempre più ricchi e concentrati che superano le necessità energetiche medie. L’instaurarsi di un sovrappeso o, più grave, di obesità, viene favorito dall’insorgenza in età giovanile e si stabilizza in una condizione tendenzialmente refrattaria agli interventi dietetici. Ormai sappiamo che un individuo che ha sofferto molti anni di una condizione di obesità dovrà essere molto più motivato e molto più attento alle proprie abitudini dopo aver riacquistato il peso desiderabile. Per questo, l’accumulo di peso non deve essere visto come colpa o mancanza di volontà, poiché dietro quella condizione non è raro un disagio profondo che alimenta la ricerca di appagamento attraverso la gola, raramente raggiunto.

Ѐ quindi d’obbligo chiarire che allo stato attuale delle conoscenze scientifiche, il sovrappeso e l’obesità derivano da un bilancio calorico positivo tra entrate e uscite. La risoluzione di questa condizione avviene attraverso la sottrazione delle abitudini favorenti l’accumulo adiposo e il contemporaneo aumento del consumo calorico attraverso attività fisica, non necessariamente intensa ma sicuramente costante.

Non di meno, in un contesto ipocalorico bilanciato da un professionista allo scopo di ridurre l’eccesso ponderale e preservare il tessuto muscolare, alcuni alimenti potrebbero coadiuvare tale percorso attraverso meccanismi differenti.

La ricerca in questo campo è sempre molto attiva, considerata la tematica sensibile, e rimangono dubbi in merito alla reale efficacia di alcuni estratti molto pubblicizzati ma carenti di supporto scientifico. L’obesità fa parte di un quadro metabolico più ampio, chiamato per questo sindrome metabolica, che può comprendere condizioni borderline di diabete, ipertensione e dislipidemia. Per questo motivo è giusto limitarsi a quegli alimenti e a quelle sostanze vegetali che hanno validazione scientifica.

Secondo la normativa europea vigente, infatti, l’asserzione che un determinato alimento possa essere efficace nella riduzione del peso è stata accettata solo per i pasti sostituivi ipocalorici e per il glucomannano (estratto dalla radice di Konjac). Quest’ultimo, utile anche per la riduzione del colesterolo ematico (frequentemente alto in caso di sindrome metabolica), ha la capacità di formare un gel che inibisce l’assorbimento di nutrienti e quindi mitiga la resa calorica del pasto stesso, se assunto nella quantità di 3 grammi al giorno, mezz’ora prima di ciascun pasto. Perché ciò avvenga, è necessario che ci sia una concomitante assunzione di una buona quantità di acqua (circa 1-2 bicchieri) affinché il gel si formi, ma l’effetto può essere irrilevante se l’alimentazione è già stata rimodulata e impoverita dagli eccessi.

Molte altre sostanze sono state proposte al fine di vantare l’effetto sulla riduzione del peso, circa 30 tra cui cacao amaro, caffè verde, prugne, anguria, uva, mais, melagrana, more e altro, senza tuttavia ottenere il permesso dagli organi che controllano la veridicità delle dichiarazioni salutistiche degli alimenti in Europa, causa dati poco convincenti.

 

Esistono, comunque, numerosi alimenti che potrebbero aiutare il mantenimento del peso corporeo. I relativi estratti possono essere facilmente ritrovati all’interno di prodotti dimagranti, tuttavia è molto più sensato pensare di consumare gli alimenti tal quale, riflettendo sul fatto che il processo di estrazione per ottenimento della formulazione finale dell’integratore potrebbe inattivare le sostanze chimiche responsabili dell’effetto benefico e portare esclusivamente a una riduzione del peso… del portafogli.

Il fico d’india è un frutto di origine americana che ha attecchito molto bene nel sud dell’Italia. Dai cladodi (pale) si estraggono sostanze gelatinose formate da mucopolisaccaridi con la capacità di inibire l’assorbimento di grassi e zuccheri, riducendo la resa calorica del pasto. Attualmente, alcuni gruppi di ricercatori stanno lavorando sulla produzione di pasta ricca di tali sostanze che ne dovrebbe ridurre l’assorbimento finale.

L’arancio amaro o melangolo, è molto comune in Sicilia, anche se purtroppo non tenuto in giusto conto  rispetto alle varianti dolci che vengono commercializzate. Alcune sostanze contenute nei frutti, come la sinefrina, agiscono sul metabolismo basale aumentando il consumo calorico a riposo.

Alcune alghe come il condro crispo, wakame o il fucus hanno un’azione metabolica che stimola la tiroide. I loro estratti sono presenti in numerosi preparati di creme per uso topico, ma l’utilizzo va fatto sotto consiglio di personale competente, in seguito a corretta valutazione della funzionalità tiroidea.

 

Le foglie di tè contengono fitochimici capaci di favorire il mantenimento del peso corporeo anche attraverso meccanismi diuretici. L’effetto comunemente chiamato “drenante” va comunque invocato con attenzione poiché, anche se il risultato finale è la riduzione del peso, non influisce sulla composizione corporea. Inoltre, andrebbe prima valutata la reale necessità in seguito a valutazione strumentale dell’accumulo idrico, fenomeno meno frequente di quanto si possa immaginare.  

 

L’erba mate, pianta utilizzata ampiamente in Sudamerica per la preparazione di un infuso (chiamato Mate), può agire sul controllo del peso sia attraverso un meccanismo diuretico che per mezzo della stimolazione del metabolismo basale. Si presume che ciò avvenga mediante la regolazione delle attività enzimatiche deputate alla digestione e assorbimento dei grassi, per quanto gli studi clinici siano ancora poco convincenti. Mentre in America Latina si tratta di una bevanda sorseggiata durante tutta la giornata, in Italia si trova solo in negozi specializzati o in reparti per prodotti etnici.

 

Anche i semi di guaranà, da cui si ricavano bibite ricche di caffeina (guaranina), potrebbero esercitare un effetto sul metabolismo dei grassi con conseguente aumentata capacità di controllo del peso. Il suo utilizzo tradizionale come tonico o medicamento era noto tra gli indios del Brasile e usato per la risoluzione dei disturbi più disparati.

 

Ѐ molto evidente come l’utilizzo di sostanze vegetali possa influenzare il controllo del peso corporeo in vari modi, tuttavia, appare evidente come l’efficacia reale di alcuni di questi, venga frequentemente accompagnata anche da controindicazioni. Il consiglio migliore è di valutare il raggiungimento del peso corporeo desiderabile attraverso un’alimentazione sana e sicura, limitando il consumo di prodotti concentrati esclusivamente sotto consiglio di operatori competenti.

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Gianluca Rizzo è biologo nutrizionista, docente in corsi di formazione ed ECM, e in diversi Master curati dall’Università di Messina, specializzato in alimentazione vegetariana e vegana e in integrazione alimentare. Potete conoscerlo meglio in questa intervista. Su Facebook lo trovate qui