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Il miglio bruno, una carica di silicio in chicchi

Il miglio bruno è la forma selvatica del miglio: si presenta in chicchi, ricoperti ancora del tegumento (cioè della “buccia”). Il miglio è un cereale antico, conosciuto fin dal Medioevo, e tra tutti è quello più ricco di minerali, dunque ha avuto un ruolo importantissimo nell’alimentazione del mondo occidentale. In passato veniva immagazzinato per periodi molto lunghi, grazie alla sua lunga conservabilità. Nel 1378, per esempio, Venezia assediata dai Genovesi si salvò grazie al miglio conservato nei suoi magazzini. 

Il miglio bruno è stato un po’ dimenticato nell’alimentazione odierna, fatta di pane bianco, farine e zuccheri raffinati. Oggi viene coltivato soprattutto in Austria e in Germania, con metodi biologici.

Proprietà. Il miglio bruno è il miglior fornitore di silicio per il nostro organismo. Il silicio è fondamentale per il nostro corpo: questo minerale, in combinazione con l’ossigeno, è presente nelle ossa, nella cartilagine, nei denti, nella pelle e nelle unghie sotto forma di acido silicico. Studi scientifici hanno dimostrato che l’assunzione di silicio rinforza il sistema immunitario umano, influendo direttamente sulla mineralizzazione dello scheletro; stimola il metabolismo del calcio; favorisce la formazione del collagene; fortifica ossa e tessuti connettivi; previene l’invecchiamento delle cellule e migliora l’elasticità dei vasi sanguigni. Il miglio bruno contiene anche tanti altri minerali: calcio, zinco, fosforo, potassio, fluoro e magnesio.

Per chi è consigliato? Il miglio bruno, date le sue proprietà rigenerative su ossa, cartilagine e tessuti muscolari, è particolarmente consigliato agli amanti della palestra, del body building e dello sport in generale: l’integrazione di silicio nella dieta risulta essere una forma anabolica, ma assolutamente legale, contrariamente agli steroidi che sono dannosi per la salute. Ma l’integrazione nella dieta di cibi ricchi di silicio aiuta anche il trattamento dell’arteriosclerosi, delle malattie cardiovascolari e dell’ipertensione; contrasta inoltre l’atonia celebrale, la perdita di concentrazione e di memoria. 

Il miglio è inoltre un cereale senza glutine: è dunque adatto all'alimentazione dei celiaci. E' inoltre l'unico ad essere alcalinizzante: è molto digeribile ed è anche consigliato a chi soffre di acidità di stomaco.

 

Perché scegliere il miglio bruno e non il miglio decorticato? Il miglio, come il miglio bruno, è molto ricco di acido silicico. Tuttavia il miglio bruno, in forma selvatica e non mondato, contiene un più alto quantitativo di silicio organico. Inoltre il tegumento (cioè la “buccia”) garantisce la presenza di sostanze minerali e oligoelementi in forma assai più fine, quasi omeopatica: un passepartout per l’effettivo assorbimento da parte del nostro organismo e delle cellule del nostro corpo. 

Come consumarlo? I chicchi di miglio bruno possono essere consumati lessi, ma si raccomanda una lunga cottura. Per un consumo più semplice, si possono macinare i chicchi e aggiungerne 2-3 cucchiaini a muesli, succhi di frutta o yogurt a colazione; oppure a verdura e zuppe nei pasti principali.  

Quanto consumarne? Per degli effetti rigeneranti sull’organismo si consiglia di assumere quotidianamente due cucchiai di miglio bruno, 3 volte al giorno.